Siete stati al bar di fiducia – “ciao Marie’, che mi fai il solito?” – e, visto che vi trovavate, avete giocato anche una schedina del superenalotto (giocata unica, perché tanto se la fortuna arriva, arriva secca). E visto che vi trovavate vi siete sparati anche quei dieci numeri fissi del WinForLife. E visto che vi trovavate avete preso anche dei pocket coffee. Che non c’entra niente, però, visto che la giornata si preannunciava dura…
Bene, sappiate che la probabilità che facciate 6 al superenalotto è 1 su 622.614.630. Quella di centrare 10 numeri più il numerone del WinForLife è 1 su 3,5 milioni. Quella che la giornata sia davvero dura come temevate, 1 su 2.
Che c’entrano tutte queste probabilità con il poker? Scopriamolo insieme!
È il favoloso mondo delle probabilità, può essere applicato a qualsiasi ambito e, udite, udite, anche al poker. Nel poker tradizionale, ad esempio, la probabilità di ricevere una scala reale servita sono 1 su 649.739, non male se confrontate con quella di fare superenalotto.
E nel poker alla texana?
Nel texas hold’em saper calcolare le odd (probabilità) di vittoria di una mano o di chiusura di un buon punto è fondamentale per le vincite nel lungo periodo.
Il calcolo probabilistico si basa sul rapporto tra il numero di carte coperte rimanenti e il numero delle outs (carte utili per chiudere il nostro progetto).
Esempio: avete 4/5 di scala bilaterale (5, 6, 7, 8), per chiuderla potete contare su quattro 4 e su quattro 9, in totale otto OUTS. A terra ci sono già quattro carte e manca solo il river. Tra le carte coperte dei vostri avversari e le carte rimanenti, restano 40 carte di cui non conoscete il valore. La probabilità di chiudere la scala saranno allora 8/40: avete circa un quinto – il 20% – di possibilità di completare l’agognata scala. Conviene inseguire? Fino a quanto? Se le probabilità sono 1/5, generalmente, un giocatore esperto capace di questi calcoli inseguirà il punto se il piatto è almeno 5 volte la puntata.
Il calcolo statistico è un aiuto molto valido per ogni pokerista ma, spesso, molto difficile da quantificare, soprattutto per i principianti. Per fortuna esistono dei software appositi che, settato il numero dei giocatori, le proprie carte, i player ancora in gioco e le carte a terra, calcolano automaticamente le probabilità di vittoria. Online potrete trovarne moltissimi, io mi limito a segnalarvene uno molto semplice: qui.
Se invece ne preferite uno da scaricare e consultare anche offline, potete trovarne a bizzeffe, molti dei quali in grado di integrarsi direttamente con la vostra poker room preferita. Ancora una volta mi limito a segnalarne uno basico ma veloce e un altro più elaborato ma in versione lite. Il consiglio è, in ogni caso, di provare a calcolare da voi stessi le ODD, anche perché altrimenti, seduti ad un tavolo live, vi sentireste davvero molto svantaggiati.
Ultimo consiglio: questi software servono solo come supporto decisionale, non vanno presi alla lettera. Ricordatevi che nel poker c’è una componente psicologica fortissima, c’è l’intuito, c’è la furbizia, ci sono le chips, c’è il bluff. E un bluff ben fatto può anche farsi gioco della statistica.
In un altro articolo abbiamo introdotto alcune strategie basilari per il calcolo di odd e outs.
Vi racconto una storia…
Un uomo che viaggiava molto per lavoro era terrorizzato dall’idea che sul suo aereo ci fosse una bomba. Per questo, ad ogni volo, viaggiava egli stesso con una bomba nella valigia. Se infatti le probabilità che ci fosse una bomba erano pochissime, quella che ce ne fossero due erano infinitesimali.
La morale? Se avete due assi serviti, la bomba siete voi.
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