Apparentemente, la situazione in Italia è chiara. Giocare a poker in modalità torneo è legale se effettuato giocando su una sala da poker online in possesso di una licenza rilasciata dai Monopoli di Stato, o in uno dei quattro casinò italiani: Sanremo, Venezia, Saint-Vincent e Campione d’Italia. Giocare a poker in modalità cash, ovvero potendosi sedere e alzare dal tavolo in qualsiasi momento e potendo comprare nuove chip durante la partita, è legale solo nei casinò. Ogni altra possibilità di gioco è illegale, fatta ovviamente salva la possibilità di giocare liberamente in casa propria.
Eppure, a ben vedere, le stesse autorità hanno difficoltà a definire i confini precisi all’interno dei quali il poker è legale. L’ultimo esempio arriva da Genova. Lo scorso giugno venti persone sono state sorprese dalla Guardia di Finanza mentre giocavano un torneo di poker Texas Hold’em in un circolo privato. Immediata la denuncia per gioco d’azzardo illegale. Ma lo stesso pubblico ministero incaricato di perseguire i giocatori, Ranieri Vittorio Miniati, ha richiesto al giudice per le indagini preliminari l’archiviazione del caso, richiesta accolta dal GIP Maurizio de Matteis.
Nella sentenza di accoglimento della richiesta di archiviazione, il GIP premette che il poker rientra nella fattispecie penale del gioco d’azzardo, ma nota che la legge che ha liberalizzato il poker online, la 248 del 2006, nell’articolo 38 ha introdotto nel nostro ordinamento la nozione di gioco d’abilità, ovvero un gioco il cui esito dipende dalla capacità tecnica dei giocatori e non dalla sorte. Questo articolo inserisce il poker, e di conseguenza il Texas Hold’em, che del poker è una variante, tra i giochi di abilità e li rende leciti se eseguiti a distanza, ovvero via internet, in modalità torneo. Il ragionamento del GIP è che non si comprende come mai lo stesso identico gioco possa essere legale se fruito in una maniera e illegale se fruito in un’altra, visto che la modalità di fruizione non modifica le regole e quindi la natura del gioco.
Il GIP, correttamente, nota che la giurisprudenza sulla questione è controversa. Infatti molti tribunali amministrativi regionali e il Consiglio di Stato, interpellati da vari circoli di poker, hanno dato sulla questione giudizi contrastanti, a volte accogliendo i ricorsi, e quindi permettendo il gioco dal vivo in modalità torneo svolto con certi parametri (è il caso della Puglia), altre rigettando i ricorsi e sancendo come unica modalità di gioco ammissibile quella svolta via internet.
Il mondo del poker italiano aspetta con ansia il momento in cui anche il poker online in modalità cash verrà legalizzato, ma è chiaro che il legislatore dovrà anche rimettere mano alle leggi che regolamentano il gioco del poker in generale, per chiarire una volta per tutte i limiti all’interno dei quali il gioco del poker è legale.
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