Ciao a tutti,
mi chiamo Daniele Cocchi, ho 44 anni compiuti e gioco su PokerStars.it col nickname ziamika, già protagonista di una vittoria con rispettivo braccialetto ICOOP.
Vivo a Conselice, cittadina nebbiosa della bassa romagna e sono sposato con 2 bimbi bellissimi, Giulio ed Elisa di 2 e 4 anni.
Lavoro come Ingegnere nel settore dei gas tecnici, quindi cercare di fare soldi con aria è una deformazione professionale che ai tavoli di Holdem pago spesso.
Come hobbies coltivo il bridge, gli scacchi e, un tempo, il tennis mentre ora mi dedico sopratutto al poker.
La passione per le carte e il poker è sempre rimasta viva, grazie alle sfide con gli amici.
Ho iniziato con il 5 card draw, rigorosamente fra amici ovviamente. Come intermezzo durante le partite di “poker” (5card draw) si faceva una “Teresa” (7card stud) quando si vedeva un punto dal full in su. Ai più bravi del gruppo di amici, me compreso, piaceva più la “Teresa” che il 5 card draw. Come gentlemen agreement si giocava “con rilanci proporzionati al piatto”.
Ai tempi dell’università mi capitò qualche volta di giocare non propriamente fra amici e con poste in gioco tali per cui si poteva parlare di affari piuttosto che di gioco, ma generalmente ho sempre preferito giocare cifre che potevo perdere senza pensarci troppo su.
Del gioco mi ha sempre affascinato come si possa in maniera razionale prendere decisioni che dipendono sia dal caso che dalla psicologia, cioè da due aspetti, a mio avviso, molto irrazionali.
Gli strumenti sono il calcolo delle probabilità e la teoria dei giochi, due mie vecchie passioni che mi porto dietro dai tempi del liceo.
Ora gli anni da studente sono alle spalle e anche se in questo periodo mi dedico parecchio al Texas Holdem e alle altre varianti, il mio sogno principale non è vincere a carte, ma vedere crescere i miei figli serenamente.
Poi gli altri sogni nel cassetto sono: un’intervista con Gigi Marzullo, la pensione (o una qualsiasi altra forma di vitalizio), un heads up con Liv Boreè.
Ripensando a distanza di giorni all’evento SCOOP, sono molti i ricordi.
Quando ho visto il tavolo iniziale che mi era capitato ad inizio torneo ero abbastanza preoccupato, infatti c’erano ClubwithNail e molti altri stimati regular dell’Omaha o del Holdem. Fortunatamente sono riuscito ad accumulare un pò di chip e per quasi tutto il torneo sono riuscito a rimanere primo o secondo in chip del tavolo in cui ero. La cosa mi rende un giocatore migliore.
I tornei dello SCOOP sono estremamente tecnici, con una struttura lenta che li rende giocabilissimi, l’unico problema è che se vai avanti può pesare la stanchezza, a tale proposito ero piuttosto contento di essermi preso una pausa dalle fatiche dello SCOOP e di non aver giocato nei 2 giorni precedenti.
Il momento più difficile è stato quando a furia di fare dei fold sensati mi sono trovato un pò più corto di quanto mi piaccia e ho chiamato una bet al flop con un nut low draw e poco altro. Il turn non mi ha aiutato e Il_Marsi ha pottato anche il turn. A quel punto se foldavo ero troppo corto per i miei gusti e pur sapendo che chiamare era sbagliato avendo in pratica solo la possibilità di splittare o addirittura di finire “quartered”, ho chiamato rimanendo con 5-6 big blind. Il river mi ha dato la carta bassa e mi sono ripreso le chip che avevo messo nel piatto.
L’altra mano da panico è stata quella da 2 milioni di chips: Heads up finale. tribetto ClubwithNail con A-3-K-J (single suited mi pare) e subisco la forbet.
Ci rimango male perchè pensavo di essere davanti al suo range ed avevo tribettato per intimidirlo un pò.
A quel punto la cosa naturale sarebbe stata secondo me o foldare (io non foldo MAI con A3JK) o andare all-in, nel dubbio che il rivale abbia AAxx e quindi possa essere un pò o molto dietro (dipende da xx).
Siccome però penso che l’Omaha hi-low sia un gioco al flop, non mi andava proprio di decidere il torneo mettendo tutto preflop, quindi chiamo e mi vedo il flop.
Adesso potrei dire che ho chiamato per indurlo al bluff, in realtà il call ha senso solo se poi pensi di poter foldare al flop, altrimenti tanto vale andare allin preflop.
Il flop è stato A-4-4: esattamente il tipo di flop con cui un pollo con A3JK dovrebbe check-foldare contro un rivale che lo ha forbettato per più di metà dello stack.
Ho dovuto sforzarmi non poco per trovare un motivo per chiamare.
Motivo probabilistico/psiclogico: può avere solo 2500 combinazioni di AAxx ed è abbastanza bravo/aggressivo che dopo il mio check betta con tutto il suo range di four bet.
A quel punto si trattava solo di stimare che il suo range di four bet era abbastanza ampio da giustificare il call con quelle pot odds. Anche ora penso che non lo fosse, ma ho chiamato perchè quella era una mano che “as played” doveva finire allin preflop. Punto. Quindi chiamo.
La vittoria è arrivata e così, ora, posso affiancare i braccialetti ICOOP e SCOOP, per me una grande soddisfazione.
Alla prossima sfida!
Daniele ziamika Cocchi
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