ROMA (Agicops) - Secondo quando riportato da SubjectPoker.com, almeno da settembre 2010 a febbraio del 2011, Full Tilt Poker ha accreditato fondi su alcuni account di giocatori USA per depositi che non sono mai stati addebitati sui loro conti bancari.
Da sempre i giocatori che depositano tramite un trasferimento elettronico ricevono istantaneamente nei loro conti FTP i fondi e, generalmente, questi dovrebbero essere addebitati ai players che li effettuano nel giro di pochi giorni lavorativi. Tuttavia, nel periodo di tempo indicato, molti giocatori degli Stati Uniti hanno notato che questi importi non sono mai stati prelevati e, nonostante ciò, essi erano liberi di usarli per giocare. In pratica Full Tilt ha dato loro fondi in cambio di nulla.
In un comunicato rilasciato dal procuratore del distretto Meridionale di New York, dopo il patteggiamento di uno degli accusati a seguito del Black Friday, Bradley Franzen, tra i vari punti si afferma: “Franzen ha ammesso che all’inizio del 2011 gli è stato chiesto di aiutare Full Tilt Poker ad affrontare il problema del deficit di 60 milioni dollari, creatosi a causa dell’incapacità della società di trovare un sistema di pagamento per elaborare le transazioni che coinvolgevano gli account dei giocatori USA. La società è stata di fronte al deficit, perché continuava ad accreditare i soldi negli account dei giocatori nonostante l’impossibilità di prelevare gli importi versati”
Ciò non era semplicemente un incidente, come molti avevano sospettato, Full Tilt Poker, infatti, stava accettando depositi ed effettuando accrediti senza avere un processo di pagamento in atto per raccogliere il denaro ed aveva dato prestiti ai giocatori senza dire loro, che avrebbe riscosso il debito più tardi.
Secondo numerose fonti all’interno sia di Full Tilt che di PokerStars, FTP aveva visto questa come un’opportunità per tirare a sé i clienti statunitensi che non avevano potuto depositare su Stars. Tale attività è stata così dilagante che, secondo Franzen, il deficit ha raggiunto i 60 milioni dollari al suo apice, una cifra che, anche per una società delle dimensioni di Full Tilt, è una grande quantità di denaro.
Secondo il report di SubjectPoker.com, Full Tilt ha avviato le procedure per raccogliere i depositi agli inizi di marzo, quando inviò delle mail per avvertire i giocatori che avrebbe prelevato i soldi dai loro conti. A seguito di questo messaggio molti giocatori per la prima volta vennero a conoscenza del problema, altri pensarono si trattasse di un errore, altri ancora che fosse una truffa.
Nella prima fase dell’azione circa il 70% dei tentativi andarono in porto, successivamente i debitori si resero conto di cosa stesse accadendo: alcuni cambiarono coordinate bancarie, altri svuotarono i loro conti, altri li chiusero; facendo, così, calare il tasso di successo.
Sempre secondo SubjectPoker non si è a conoscenza della percentuale di processi andati a buon fine, l’unico dato oggettivo è che il Black Friday ha interrotto i loro sforzi, ed ora ogni tentativo di raccogliere fondi andrebbe a violare l’accordo con il Dipartimento di Giustizia USA, nel quale si precisa:
“Mentre il ritiro dei fondi è espressamente consentito, il deposito di fondi da parte di giocatori degli Stati Uniti è espressamente vietato. FTP concorda sul fatto che qualsiasi transazione finanziaria con i giocatori residenti negli Stati Uniti deve essere strettamente limitata alla restituzione dei fondi di quei giocatori che hanno un conto con FTP.”
Presumibilmente, alcuni dei giocatori che sono in debito per i loro depositi hanno ancora del denaro sul sito, quindi, FTP sarà in grado di recuperare parte dei fondi rimanenti semplicemente deducendoli direttamente dai loro conti. Ciò che non è ancora chiaro è quanto denaro è irrecuperabile e se il tutto è legato al fatto che Full Tilt Poker non ha ancora avviato i processi di restituzione.
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