Mamma mia quante notizie brutte stanno ricevendo i players di poker on line statunitensi! Dal 15 aprile, il giorno del Black Friday che ha portato alla chiusura di Full Tilt e di altre poker room, le brutte notizie si susseguono e sembra non esserci una luce in fondo alla galleria. Questa volta e’ l’IRS, il servizio di raccolta delle imposte negli Stati Uniti, che si fa sentire e lo fa nei confronti dei giocatori di Full Tilt che hanno ancora dei fondi nei conti chiusi e che Full Tilt non ai appresta a rimborsare. Il fisco americano ha deciso che quei soldi debbono essere soggetti a tassazione perche’ i players che vincono denaro dopo una sessione passata sui tavoli cash game debbono, appunto, pagare le tasse, come cita l’articolo 1.451 del codice tributario di quel Paese. Che strano: i giocatori, gia’ a terra moralmente perche’ vogliono riavere i loro soldi sanno gia’ che, se fortunatamente Full Tilt si decidera’ a rimborsali un giorno, questi dovranno dare al fisco un ammontare che va dal 20% al 40%. Ci mettiamo nei panni di un come Tom Dwan che, come si dice, ha comprato il conto bloccato di Daniel Cates che valeva circa $6 milioni all’85%, quindi dando a Cates la somma di $5.100.000. Credeva di avere fatto un affare, ma ora cosi’ non e’ perche’ qualora dovesse avere quei $6 milioni, dovrebbe pagare al fisco il 40% di quella cifra, vale a dire $2.400.000. Si mette proprio male per i giocatori di Full Tilt negli Stati Uniti, in particolare, perche’ se essi non hanno rispettato le regole del fisco non potranno neppure fare causa a Full Tilt. Come dicono i simpatici napoletani, questi sfortunati appassionati di poker online sono “cornuti e mazziati”.
Number of View :2
Continua a leggere su pokeronlineitalia.com…