Secondo quanto pubblicato dal sito di poker americano Wicked Chops nella giornata di lunedì, il temutissimo Dipartimento di Giustizia americano potrebbe presto prendere delle decisioni destinate ad aggravare ancora di più la posizione di Full Tilt Poker mettendo a rischio anche l’ingresso di nuovi investitori ai vertici della sala.
Secondo voci dell’ultim’ora sembra infatti che il DoJ abbia intenzione di continuare le sue operazioni contro Full Tilt inserendo nel registro degli indagati altri nomi di spicco della sala nella speranza di riuscire ad imporre (almeno) il pagamento di una multa simile a quella che ha già attaccato il tesoretto finanziario di di PartyGaming e del suo co-fondatore e uomo d’affari indiano Anurag Dikshit.
I nuovi target del Dipartimento sembrano dunque essere gli shareholders della poker room, personaggi tra i quali emergono nomi di spicco della finanza e del poker professionistico come Phil Ivey ed Howard Lederer.
Gli Stati Uniti hanno già dal gruppo PartyGaming qualcosa come 450 milioni di dollari (300 milioni di dollari da Dikshit e 150 milioni da Party) come da accordi per riuscire ad evitare ulteriori azioni legali contro il gruppo e Mr. Dikshit.
PartyGaming non è mai stato accusato di alcun illecito, ma ha cercato di prevenire ogni accusa per il suo futuro cercando di far dimenticare agli infaticabili del Dipartimento di Giustizia il suo aver offerto poker online negli Stati Uniti durante quel “periodo grigio” che tanto sta costando ai suoi diretti concorrenti. Una via simile a quella seguita da Party è stata scelta anche dalla sala Sportingbet che ha scelto di risolvere i propri problemi con il Dipartimento di Giustizia americano pagando una multa di molto inferiore a quella di Party Gaming.
Commentando il risultato della sua medizione, l’avvocato di Sportingbet Stuart Slotnick confessò di provare una certa euforia davanti al paragone tra le cifre pagate dalle sale, visto che ai 450 milioni sborsati da PartyGaming il suo cliente aveva risposto con una multa di “soli” 33 milioni di dollari.
Una questione miliardaria
A supportare le voci di una maxi multa in arrivo per Full Tilt Poker, è arrivato – sempre nella giornata di lunedì – un comunicato ufficiale della sala che ha annunciato il rallentamento delle trattative con i presunti investitori europei attesi da moltissimi come “salvatori” dell’ex gigante del poker.
Per capire il collegamento tra le due questioni, basta affidarsi a matematica e buonsenso tenendo bene a mente il precedente importantissimo rappresentato dalla multa pagata da Party Gaming.
Sfortunatamente per chi pensava di metter le mani su FTP, infatti, la possibilità di una multa/condono per le attività illecite della sala negli Stati Uniti potrebbe concretizzarsi in numeri dalla portata devastante, visto che la poker room ha offerto giochi di poker ai player americani per un numero di anni decisamente maggiore rispetto a quanto fatto da Party Poker.
E, se per caso la multa dovesse esser calcolata seguendo (anche) i profitti generati dalla sala durante le sue operazioni non legalmente consentite, allora i miliardi incassati da Full Tilt potrebbero trasformarsi nel più micidiale dei boomerang mai esistiti.
Visita www.pokerlistings.it
Continua a leggere su pokerlistings.it…