Piove sempre sul bagnato. Come se non bastassero i guai degli ultimi tre mesi, un’altra tegola si abbatte su Full Tilt Poker, accusata di aver prestato diversi milioni di dollari ad alcuni top player, e addirittura di aver concesso loro l’accesso al conto personale anche dopo il 15 aprile scorso, giorno in cui è avvenuto lo stop al poker online per i giocatori americani.
Mentre Full Tilt è alle prese con il gruppo di investitori europei, e con la bagarre per la licenza sospesa dalla Alderney Gambling Control Commission, il sito “Subject: Poker” rivela di aver avuto accesso al back office della poker room, traendone dei dati significativi. Sembra infatti che Phil Ivey abbia ricevuto qualcosa come 10 milioni e 750.000 dollari di prestiti dall’ormai ex seconda poker room più grossa al mondo, restituendone solo circa 5 milioni.
I prestiti sarebbero avvenuti tra giugno 2009 e aprile 2011, a colpi di 500.000 dollari circa ciascuno, per un totale di 18 movimenti. Secondo le solite gole profonde, addirittura parte di questi prestiti sarebbero serviti ad Ivey per finanziare altri giocatori di cash game high stakes, come ad esempio Viktor “Isildur1” Blom.
Anche David Benyamine avrebbe ricevuto dei soldi in prestito, dal 2008 al 2011, anche se nel suo caso si parla di “soli” 750.000 dollari. Inoltre, sembra che il giocatore di origini francesi abbia potuto accedere al suo account anche dopo il famoso “Black Friday”.
Se le notizie venissero confermate, per Full Tilt sarebbe l’ennesimo duro colpo da digerire, visto che la sua immagine è già nettamente compromessa dagli accadimenti recenti. Ma sicuramente neppure Phil Ivey ci farebbe un figurone, dal momento che è stato lui il primo giocatore a scagliarsi contro la sua stessa poker room, addirittura intentandole una causa per risarcimento. A giudicare dai fatti emersi dall’analisi di “Subject: Poker”, però, sarebbe lui a dovere dei soldi a Full Tilt, e non viceversa.
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