E’ davvero incredibile credere che Full Tilt poker, il secondo colosso mondiale del poker on line, potesse finire cosi’ in basso. Gia’ conoscete le vicissitudini che ha sperimentato questo sito dopo il 15 aprile, quel venerdi conosciuto dagli appassionati del gioco poker come il “Black Friday” che porto’ alla sua chiusura. Tutti i player coinvolti conoscono il senso di frustrazione provato a causa dei mancati pagamenti dei loro fondi ancora bloccati, le class action contro Full Tilt, il divorzio dalla poker room di Phil Ivey (da sempre volto di Full Tilt), i silenzi da parte del management, i licenziamenti dei dipendenti, addirittura la decisione da parte degli avvocati di Full Tilt di non seguire piu’ il caso. Tutti segnali negativi circa il futuro di questo – una volta – grandissimo sito di poker. Molto probabilmente questa giornata decreta il colpo finale per Full Tilt, la cui credibilita’ e’ stata completamente distrutta negli ultimi mesi. Proprio oggi il dipartimento di Stato americano ha denunciato due soci e poker pro di Full Tilt, vale a dire Chris Ferguson (nella foto) e Chris Lederer per avere truffato gli ignari giocatori. Questi individui hanno messo in piedi un vero e proprio sistema Ponzi attraverso il quale prendevano i soldi depositati dai giocatori e li versavano direttamente nei proprio conti correnti. Come venivano pagati i giocatori vincenti, allora, potreste chiedervi? Semplice: con i soldi depositati dai nuovi player. Questo sistema avrebbe fruttato alle persone coinvolte nello scandalo ben 440 milioni di dollari. Semplicemente assurdo. Speriamo che la giustizia americana faccia il suo corso e punisca in maniera determinante questi malfattori. Ora capiamo anche la ragione per cui Phil Ivey ad un certo punto ha voluto dissociarsi completamente dalla poker room che rappresentava. Crediamo che altri avvenimenti scabrosi verranno rivelati molto presto…Full Tilt adesso fa paura. Ne approfittiamo anche per sottolineare quanto sia importante il fatto che nel nostro Paese il gioco poker e’ regolamentato dal governo. I monopoli d’Italia AAMS non permetterebbero mai schemi criminali legati al poker on line.
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