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Stiamo parlando di Doyle Brunson e Filippo Candio. Il primo è sceso poi in pista per partecipare al main event vincendo le sue ritrosie polemiche contro il Black Friday che lo vede coinvolto in prima persona con la sua poker room finita in un mare di guai. Ha dato lo shuffle up and deal e poi è dovuto uscire dal torneo per mano di Steve Costello che ha vinto un coin flip contro la leggenda del poker AQ contro due 5 di Doyle.
Un Asso al flop ha condannato il ‘nonno’ del poker che ha poi vinto una mano raisando preflop e mostrando poi la mitica ’10 e 2′ che lo ha portato alla vittoria dei due main event agli albori delle Wsop. L’altro protagonista è quindi Filippo Candio che ha dato spettacolo scendendo e salendo continuamente per poi chiudere a quota 71,500 chips. Il november nine d’Italia non ha giocato molto in queste World Series probabilmente proprio per mantenersi in grande forma in questo Main Event che l’anno scorso lo vide assoluto protagonista.
E ha giocato alla grande riuscendo a salire e mettersi in buona condizione per un day2 che sarà una battaglia clamorosa. Sta giocando come sa e con la sua strategie che può portarlo a fare bene. Ripetere l’impresa? Nel poker tutto può succedere. Per ora Candio è a testa alta.
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E’ l’evento che ha ispirato film, libri, storie, leggende e ha alimentato il poker live e online nel mondo dopo la favola del mito Chris Moneymaker. E stasera parte alle 21, ora italiana, (le 12 di Las Vegas) con il day1 per tredici giorni di gara e la speranza che, anche quest’anno, l’Italia riviva la sua di favola: quella di Filippo Candio player sardo arrivato quarto al tavolo finale di novembre scorso dove si era qualificato dopo aver battuto oltre 7,300 players insieme agli altri november nine.
E’ un No Limit Hold’em championship da 10,000 dollari dalla struttura giocabile anche se il field è talmente vasto che ‘arrivare’ è veramente complesso. Il tema vero dell’inizio delle World Series of Poker era il calo delle iscrizioni dopo il poker black friday dello scorso 15 aprile quando il Dipartimento di giustizia americano accusò di frode bancaria e riciclaggio di denaro 11 persone e tre poker room, le principali del mercato Usa dove però i giochi online sono vietati. Calo sì o calo no? Finora le iscrizioni hanno mantenuto un livello maggiore-uguale rispetto alla scorsa edizione senza ricevere influssi negativi per quello che riguarda le iscrizioni. Il Main Event, si diceva, subirà il calo più vistoso dato che i molti qualificati online mancheranno.
Tra 5 giorni sapremo la verità anche se le presenze a Vegas sembrano rassicurare l’organizzazione. Impossibile fare una stima degli italiani in gioco ma sono tanti anche i qualificati People’s Poker che si siederanno ai tavoli dei padiglioni del Rio strapieni di players. Anche loro contribuiranno a rimpolpare i numeri si un super evento.
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Un grandissimo torneo di poker per sole donne che si attesta sulla cifra di partecipazione dello scorso anno e che ha visto andare a premio anche l’italiana Maria Arena qualificatasi con People’s Poker il network di poker room che aveva l’esclusiva per le World Series di quest’anno. Ma al torneo pare si siano iscritti anche alcuni uomini visto che non c’è nessun regolamento che prevede con forza il divieto a questa pratica.
Ricordiamo Shaun Deeb, il campione che si travestì da donna per giocare l’evento dell’anno scorso. Una partecipazione goliardica e che gli fece un sacco di pubblicità. In realtà in Inghilterra un giocatore partecipò con ben altri fini e riuscì a vincere l’evento giocando ovviamente contro un livello di gioco più basso.
In questo caso non ha senso partecipare ad un ladies event se l’unico obiettivo sono i soldi. Alle Wsop, comunque, la partecipazione femminile è sicuramente più elevata. Anche nei tornei minori ci sono molte donne ai tavoli. Al Ladies steccano tutte le big come Selbst, Rousso, Boeree e tante altre. Vanno avanti giocatrici vere per un movimento che, si spera, presto non abbia più bisogno di un evento al femminile che rischia di ghettizzare le giocatrici invece di portarle allo stesso livello dei colleghi maschi.
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I motivi sono concatenati e legati al distacco dalla licenza internazionale dopo che l’Alderney Gambling Commission aveva giudicato insolvente la società comandata da Tiltware in Irlanda. Da quello che si dice il problema dovrebbe essere stato rintracciato proprio nell’impossibilità di pagare i players americani per quello che riguada i conti gioco, ma anche gli affiliati in termini di rakeback e commissioni.
A cascata anche la Francia ha dovuto verificare la solidità economico-finanziaria della room arrivando al punto di sospendere la licenza visto che i conti gioco dei players francesi non sarebbero stati coperti dalle finanze della Rekop limited, la società con la quale Full Tilt è entrata nel mondo del poker dell’Esagono.
Contestualmente arrivava la voce ufficiale di Full Tilt che rimandava a data da destinarsi il pagamento delle commissioni agli affiliati e del rakeback ai players che ne potevano usufruire. Ma qualche nota positiva c’è? La stessa Full Tilt ha garantito che almeno i fondi degli affiliati sono al sicuro e che verranno restituiti quando la room riuscirà a riaprire e raccogliere gioco con continuità. Inoltre c’è sempre l’ipotesi dell’acquisto di Full Tilt, o meglio di una parte della società da parte di investitori europei per riorganizzare un’offerta di gioco in questi mercati dopo aver ripianato le esposizioni verso i players statunitensi.
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Lo ha detto lo stesso player sul suo Twitter, fonte di news sempre maggiore. Il fine, ovviamente, è quello di giocare il Wcoop, il grande campionato online mondiale di poker di Pokerstars. Un altro banco di prova per la room dopo il tremendo Black Friday che potrà vedere le presenze e se c’è stato un calo o no. Tornerà a Toronto, quindi, dove allestirà la sua room personale per giocare online con comodità. Come dicevamo, però, si tratta di un momento non proprio eccezionale per Negreanu che, tuttavia, è sembrato sempre sorridente e di buonumore durante le World Series. Forse anche troppo distratto dalla gente che lo incitava continuamente dentro e fuori l’area gioco. Per lui una pessima stagione Wsop con appena 28,000 dollari vinti con due piazzamenti non proprio esaltanti in altrettanti eventi.
E’ già fuori dal Poker Player’s Championship che solo quello costava 50,000 dollari. A fronte di un investimento di buy in per oltre duecentomila euro i risultati non sono così esaltanti. Forse anche per questo c’è fretta di tornare a guadagnare qualcosa online ammesso che anche in quel settore del gioco Negreanu riesca a centrare qualche buon colpo.
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I fondi di investimento intervenuti diventerebbero nuovi proprietari e principali azionisti della compagnia. Un’operazione che porterebbe la nuova cordata ad ottenere la maggioranza di Pocket Kings, la società irlandese capogruppo di Full Tilt. Ovviamente va tutto confermato ma qualcosa di concreto pare che ci sia anche se la riservatezza cercata dagli avvocati non sembra aver funzionato come volevano le parti convenute per accordarsi.
Potrebbe essere un’ulteriore conferma della trattativa tra Full Tilt e Jack Binion visto che gli imprenditori potrebbero essere legati a quest’ultimo anche se, in questo come nell’altro caso, non c’è ufficializzazione delle trattative in corso e dei possibili sbocchi per la società in grave difficoltà. Se tutto ciò non bastasse è arrivata anche la revoca della licenza di Tilt da parte della Alderney Gaming Control Commission. Chissà se queste trattative possano far tornare sui suoi passi l’authority o far avvicinare Full Tilt ad un altro organismo in grado di autorizzare la licenza e far ripartire con tranquillità il gioco.
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La stagione 2011 del Wpt si compone dunque di ben undici eventi e debutta, come già annunciato dalla Slovenia (al Casinò di Portorose), per fare poi tappa a Parigi, Malta, Amneville, Marrakech e Praga. Gli Stati Uniti ospiterà l’ormai classica Bicycle di Los Angeles, e poi sarà la volta del Borgata, del Foxwoods, del Bellagio e dell’unica tappa neonata di Orange Park Kennel Club a Jacksonville, nella Stato della Florida.
Caratteristica di questa decima edizione è che avrà dei buy-in leggermente inferiori, connotando ancor di più l’evento come squisitamente sportivo ma anche attirando un maggior numero di iscritti. In realtà, già l’anno scorso si era tentata questa sperimentazione, l’ottimo riscontro di iscrizioni, specialmente al Borgata Poker Open, ha indotto gli organizzatori a replicarlo. Ecco dunque che solo per il World Poker Finals, che si terrà al Foxwoods Casino Resort, e per il Five Diamond World Poker Classic , in programma al Bellagio di Las Vegas, è previsto un buy-in da 10mila dollari. Al Casinò Portorose quota di iscrizione ben più popolare, solo 3mila euro, e poi ci sarà l’evento da 7.500 euro all’Aviation Club de France Paris per il WPT Grand Prix, mentre per i restanti eventi il buy-in oscilla tra 3.500 euro e 3.700 dollari.
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È il caso del World Poker Tour che il prossimo mese farà tappa in Slovenia, più precisamente al Casinò Metropol di Portorose. Le date da segnare sul calendario sono quelle che vanno dal 17 al 21, e con un buy-in da 3.000 + 300 euro ci si aspetta che sia uno dei tornei di poker più interessanti anche per i giocatori di poker in Italia.
Il Casinò Metropol ospita da tempo i più importanti circuiti di poker in Italia e l’arrivo, per la prima volta, del Wpt rappresenta sicuramente un punto d’onore, in quanto si tratta di una vera punta di diamante a livello internazionale. Come noto, è nato negli Stati Uniti nel 2002 e solo con il tempo si è allargato all’Europa e anche all’Italia: ha fatto ben due tappe a Ca’ Noghera, sede di terraferma del Casinò di Venezia, nel 2009 e nel 2011, vinta da Alessio Isaia.
Come detto, il Wpt si articolerà in cinque giorni di gare, e sarà preceduto, sabato 2 luglio e domenica tre, da due supersatelliti che avranno come palcoscenico d’eccezione la nuova poker room della Giochi del Titano, a San Marino. In dettaglio, si parte sabato alle ore 15 con il SuperSatellite WPT 10 ticket Garantiti, Buy-in €330 Rebuy, Stack 7.000, livelli 20 minuti, mentre domenica alle ore 15 c’è il SuperSatellite WPT, Buy-in €330 Freezout, Stack 7.000, livelli 20 minuti.
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Dopo quella maltese, che si è tenuta al Casinò Portomaso dal 26 al 30 maggio e che ha visto il trionfo di Marco Figuccia, cala il sipario anche sulla seconda tappa della terza stagione dell’Italian Poker Tour di PokerStars, che ha avuto come prestigioso palcoscenico il Casinò municipale di Campione d’Italia. Una tappa dai grandi numeri, preceduta oltretutto da un Mini Ipt al quale ha trionfato Pietro Monzio (battendo all’heads up Carlo Panzarini), ma che non ha certo sbalordito gli amanti dei pronostici!
Ha infatti vinto il torneo di poker, come da previsioni, Domenico Cordì, giovane player calabrese che è salito dritto dritto da Gioia Tauro per aggiudicarsi, già domenica sera, la testa della classifica quanto a numero di chips. E chip leader si è mantenuto sino all’ultimo, aggiudicandosi infine, al final table, un primo premio da 230mila franchi svizzeri (nonostante il Casinò Campione sia italiano, vi si gioca in franchi), che sono pari, al cambio di oggi, a circa 190mila euro. Nonostante la posizione favorevole, ha comunque avuto di che temere dal pro del team Lottomatica Maurizio Musso, in un testa a testa che vedeva i sette milioni di chips di Cordì contro i tre del suo avversario.
Ecco la classifica finale, e i relativi premi vinti: Domenico Cordì (230.000), Maurizio Musso (144.000), Federico Petruzzelli (90.000), Giuseppe Cefalù (67.000), Luca Segalini (45.000), Corneliu Cretu (36.000), Angelo Patanè (27.000), Luigi Agostini (18.000). Come noto, il PokerStars.it Italian Poker Tour, la più grande serie di tornei live in Italia e ci si può garantire un posto qualificandosi online.
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Sembrava dovesse essere una notte lunghissima ma poi Visdiabuli, questo il sorpannome di Martinez quando veste i panni del grinder nel poker online, ha mandato deciso i resti su un flop J-J-2 con in mano un trips e un 10 kicker. Peccato che dall’altra parte allo showdown si è scoperto che l’altro aveva partecipato alla mano niente di meno che con J-2. Mano illeggibile un po’ per tutti e che ha rischiato di mandare in tilt Martinez ormai fuoridall’evento per lo stupore di tutti gli italiani presenti che non si sono capacitati di quello che è successo al tavolo.
Stivoli è uscito poco dopo la pausa cena anche perchè era rimasto con “appena 400,000 chips e speriamo di poter trovare un raddoppio”, aveva confessato il player romano appena uscito dall’area torneo. Rimasti in 10 e con il tavol finale da sei da comporre a tutti sembrava fatta l’impresa di Martinez con Stivoli a potersi giocare qualche buona occasione e scalare casomai le vette del torneo di poker. I due avranno sicuramente quel rammarico per aver sfiorato l’impresa ma saranno consapevoli anche dell’ottimo livello che hanno giocato e della crescita del poker italiano a tutti i livelli.
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