Archives for strategie di poker
La stragrande maggioranza degli automobilisti pare ritenga di avere capacità alla guida superiori alla media, creando evidentemente un paradosso statistico. Quando si parla di capacità nel gioco del poker, le cose non sono poi molto diverse.
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L’importanza del bet sizing, tanto nei giochi Pot Limit che in quelli No Limit, è essenziale, giacché puntare troppo o troppo poco può portare ad avere dei call o dei fold che non vogliamo, e più in generale può impedirci di estrarre valore in situazioni profittevoli.
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Spesso quando parliamo del tilt legato al gioco del poker, ci soffermiamo su come riconoscerlo od evitarlo: proviamo invece a ipotizzare da cosa possa nascere, questo senso di distacco e frustrazione.
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Sempre con Isaac Newton al mio fianco, ho giocato un’altra sessione di cash game. Stavolta di Omaha, ovviamente Pot Limit. Che dire? Ho quasi triplicato il mio buy in. Sensazioni rispetto all’Hold’em e alla prima sessione chiusa a +4.18? Che non deve luccicare tutto l’oro che appare, versione passiva di “non è tutto oro quel [...]
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E’ stato soprattutto un esperimento scientifico (nella foto Isaac Newton, il mio coach). L’approccio al cash game di uno che non gioca quasi mai sit and go, figurarsi, appunto, il cash game. Si può dire che ero teso? Sì. Si e sì. Cinque euro messi al tavolo Venezia, quello con bui 2 e 5 centesimi. [...]
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“Sì, ma erano suited!” Quante volte avete sentito questa odiata frase, di solito usata come giustificazione di una cattiva chiamata da parte di un giocatore che ha vinto una mano contro di voi partendo da dietro? Le carte suited (dello stesso seme, ndr) possono essere molto o niente, o meglio possono essere spazzatura da buttare via o ancore a cui aggrapparsi, a seconda del momento che stiamo vivendo al tavolo.
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Prima un americano di origini cambogiane e poi il futuro vincitore Varkonyi hanno sbarrato la strada a Phil Hellmuth verso un nuovo successo alle World Series of Poker.
“Era il 2002 ed ero naturalmente pronto a rivincere il Main Event delle WSOP. Nei primi due giorni del torneo ero riuscito a portare il mio stack dai 10.000 di partenza fino a 127.000 senza rischi e senza mai andare all-in. Ma poi, al day 3, mi sono imbattuto in un giocatore di nome Meng La il quale era così aggressivo che al confronto il leggendario Stu Ungar sarebbe apparso nitty.
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Dopo aver illustrato i primi due passaggi del famoso sistema Hutchinson, concludiamo la trattazione del metodo matematico per la scelta delle starting hand nell’Omaha introducendo il terzo step ed alcuni esempi pratici.
Terzo step: qualora la vostra mano contenga carte utili per chiudere una scala, assegnate i relativi punti come specificato nello schema che segue.
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Daniel Negreanu, il fortissimo campione canadese di PokerStars, ci parla questa volta di quali sono le differenze tra un buono e un grande giocatore di poker, in relazione al game-flow e alle capacità di adattamento attraverso l’intuito. “Per essere soltanto dei buoni giocatori, è sufficiente che abbiate alcune skills di base quali la capacità d’interpretare le azione delle altre persone, la conoscenza di alcune particolari nozioni matematiche e un po’ d’intuito.
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Alzo le carte e dico: “No, queste mi portano troppo male, e non le gioco”. Però poi chiedo al mio amico dealer provvisorio di girare lo stesso flop, turn e river. A-10 contro A-3, e avrei perso un colpo in cui partivo nettamente avanti. L’ultimo sit and go mi ha regalato questa piccola soddisfazione del [...]
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