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2010      ott 7

Zona bolla poker La bolla. Che non è quell’antipatica protuberanza che vi sporge dal naso quando siete raffreddati, bensì quell’altrettanto sgradevole fase di un torneo di poker nel quale si rischia di essere eliminati prima di andare ai premi. Per intenderci: il torneo premia 3 giocatori e al tavolo ne sono rimasti 4. Ecco servita la zona bolla: chi si piazzerà come quarto, oltre ad aver buttato ore di gioco inutilmente, andrà via con un palmo di naso.

Come si approccia il gioco “on the bubble” per non filarsene via a mani vuote ma andare “in the money” (a premi)? Vediamo qualche strategia utile.

La prima valutazione da fare riguarda l’entità del proprio stack (le chips a disposizione), ponderandole in relazione a quelle degli altri al tavolo. Possono delinearsi tre macro-aree, ognuna con un’appropriata strategia di massima: piccolo stack, medio oppure consistente.

Stack piccolo. Avete combattuto con le unghie e con i denti, ma adesso vi ritrovate con poche chips e dovete cercare di incrementarle, scansare l’eliminazione e tornare in gioco. In questa situazione è opportuno cercare di rubare i bui (ad esempio quando in posizione di button dealer) attaccando gli altri giocatori con rilanci aggressivi, allo scopo di intimorirli e farli foldare.

Un consiglio: cercate il più possibile di evitare scontri diretti con i chip leader (a meno che non abbiate carte davvero forti). L’ampia disponibilità di chips, infatti, potrebbe spingerli a vedere i vostri rilanci e mandarvi anzitempo a casa.

Stack medio. Siete arrivati con una discreta quantità di chips in zona bolla? Bene, è tempo di fare gli squali. Il che significa andare a caccia di pesci piccoli, evitando al contempo di finire tra le fauci di quelli più ingombranti. Che tradotto in “Pokerese” – il nostro idioma preferito – significa saccheggiare i bui dei giocatori con meno chips costringendoli a foldare. Certo, potrebbe capitare che al pesce piccolo arrivino delle carte importanti per cui, invece di foldare, vi segua in mare aperto oppure, addirittura, contro-rilanci. Ma sta a voi leggere di volta in volta il contesto e la situazione, e comunque è un rischio da correre se si vuole arrivare fino in fondo. Da vincitori.

Stack da leader. Veniamo alla situazione che tutti si augurano: giocare in bolla da chip leader. Andate in pressing dei piccoli e medi stack che, onde non far esplodere la bolla e abbandonare il tavolo, non avranno molte remore a lasciarvi rosicchiare i loro bui e le puntate più blande. Quindi: rilanciate spesso e volentieri, anche con mani non invidiabili.

L’unico pericolo potrebbe essere un contro-rilancio (probabilmente all-in) di un giocatore “corto” che si trova tra le mani carte interessanti. In questo caso, per l’importo rimanente, sarete spesso “obbligati” a vedere (in gergo “committed”), rischiando chiaramente di perdere il piatto e regalare ossigeno preziosissimo al vostro avversario.

Altro pericolo a cui badare sono gli avversari con uno stack considerevole o pari al vostro, che potrebbero adottare la stessa strategia. In questo caso la posizione  (chi parla prima) è una leva da sfruttare, anche se la soluzione migliore resta quella di evitare del tutto confronti con avversari di pari livello.

Un’altra strategia per andare “a premi”, infine, è quella di giocare da “dormienti”. Ossia sfruttare la quantità di chips disponibile attuando un gioco passivo, attendendo che uno degli avversari venga eliminato. I bui e gli ante intaccheranno il nostro patrimonio e arricchiranno i nostri avversari, ma potrete essere abbastanza certi di agguantare il terzo o il secondo posto.

Ma noi i tornei li vogliamo vincere, o sbaglio?

Un veloce riepilogo dele strategie da adottare:

Low stack: aggredite i bui dei medi stack ed evitate confronti con i chip leader, a meno di non avere carte da urlo.

Medi stack: aggredite i bui dei piccoli stack, cercando di evitare i big stack che adotteranno la stessa strategia.

Big stack: aggredite per rubare i bui dei piccoli e medi stack. Siete i chip leader, è tempo di far sentire al tavolo il vostro peso.

E la prossima volta che entri in bolla, mettiti in ballo.

Con un Rock&Roll, preferibilmente.

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  1. Come giocare i Sit n’ Go: una guida strategica per i tornei a tavolo unico
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