Una delle caratteristiche fondamentali che deve avere un giocatore vincente e sopra la media e’ di sapere sempre quale sia la percentuale di chiusura del proprio colpo e le possibilita’ di aggiudicarsi un piatto bluffando o meno.
In poche parole il cercare di “sapere sempre dove si e’” nella mano, aiuta a prendere le decisioni piu corrette e attuare una costruzione delle giocate, articolate o meno che alla lunga ci faccia risultare vincenti.
Per fare questo nel live, necessariamente dobbiamo avere una piu’ che buona lettura dell’avversario, basandoci su tell fisici o pattern di puntata,e questa non e’per nulla una cosa semplice.
Io credo che la lettura (il read) sia una delle componenti istintive non tecniche del poker che cambi da persona a persona ovviamente, ma nonostante cio’ credo anche che possa essere acquisito col tempo e l’applicazione.
Certo un giocatore gia’ ben dotato probabilmente fara’ meno fatica a sviluppare questa skill, ma anche uno meno abituato o poco incline a questa caratteristica con studio e applicazione puo’ ottenere buoni risultati.
Per fare un esempio pratico, non e’ uguale nascere coi piedi di Baggio e di Gattuso, ma con la costanza ,tenacia e
l’applicazione anche una recluta puo’ arrivare a grandi risultati.
Per chiarezza mi limito a postare una mano molto semplice giocata a un italian poker tour che tengo sempre presente quando gioco dei colpi particolarmente rischiosi :
Il giocatore A si trova di bottone e rilancia un x 3 standard , giocano il BB e un altro giocatore in middle position
al flop : k cuori k quadri Q quadri- tutti check-
al turn : 5 quadri BB betta allin – MP call allin – original raiser Push i suoi resti a coprire il giocatore in Mp che folda mostrando A 9 a quadri per un flash Nuts
Original raiser mostra KQ , bb JQ. Original raiser vince il piatto.
Estrarrei un concetto tecnico chiamiamolo così, oggettivo, da questa mano, tralasciando i vari eventuali tell fisici e di puntata: un original raiser in posizione che non va in C-bet (continuation bet)al flop su un board drawy (progettante) e accoppiato (l’ideale poter andare in continuation bet appunto) puo’ solo avere in mano solo un punto molto forte (kk-qq-kq-Aks), questa sviluppata capacita’ di lettura del giocatore in Mp gli ha permesso di passare seppur rimanendo short dopo un call su un allin ,un colore nut; il risultato anche se dispendioso, e’ stato comunque quello di limitare i danni e rimanere dentro al torneo.
Mi piace particolarmente anche il semplice e prudente call che permette proprio di passare ad un eventuale repush dopo aver fatto tutta questa serie di ragionamenti preventivi
Ora la bravura nella lettura unita ad una capacita’ di laydown (in questo caso non era certo facile foldare un colore all’asso)fanno del giocatore in Mp un giocatore sopra la media a mio avviso.
L’equazione generale e’ che piu’ ci si concentra sul punto dell’avversario piu’ a propria volta si puo’ regolarsi con il proprio, fossilizzarsi sulle proprie carte invece e incaponirsi nel credere di essere vincenti (tecnicamente chasing )e’ quanto di piu’ statico e poco migliorativo ci possa essere.
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