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2011      set 17

L’udienza però, contrariamente a quanto era stato detto e auspicato, si terrà a porte chiuse, per decisione del tribunale. In merito, le due parti hanno diramato un comunicato stampa.

Partiamo dalla Alderney Gambling Control Commission (AGCC). A parlare, o meglio a scrivere, è il direttore esecutivo André Wilsenach: “Sono felice che l’udienza con Full Tilt Poker si tenga, come avevamo deciso. Ma sono deluso per la decisione del tribunale che, nonostante le mie argomentazioni, ha deciso di chiudere le porte al pubblico. Credo che la gente abbia diritto di sapere perché abbiamo sospeso la licenza di Full Tilt”.

Wilsenach ha anche aggiunto di capire le motivazioni che hanno spinto il tribunale, sempre alla  ricerca di un equilibrio degli interessi, a optare per questa decisione che lascia un po’ l’amaro in bocca a tutti quanti.

La nota positiva è che dopo un paio di rinvii (dal 26 luglio al 15 settembre, e infine a lunedì 19) l’udienza comunque si farà.

Il comunicato di Full Tilt Poker, invece, non fa menzione della decisione del tribunale di non aprire le porte dell’udienza al pubblico, ma si concentra più sulla propria situazione. Di seguito potete trovare le parti più interessanti: “Lo scorso 15 aprile 2011, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha messo sotto accusa una serie di soggetti legati ai principali operatori del poker online. A seguito di questi fatti, Full Tilt Poker si è ritirata dal mercato americano. Poi, di conseguenza, il 29 giugno 2011 alla poker room è stata sospesa la licenza operativa da parte della Alderney Gambling Commission Control”.

“Come risultato, Pocket Kings Ltd. (fornitore di servizi tecnologici e di marketing a Full Tilt Poker) ha preparato un piano di ottimizzazione dei costi, stimando di dover ridurre le spese di circa 12 milioni di euro. Il piano serviva a snellire le operazioni della compagnia, in modo da posizionarla meglio per una futura crescita nei mercati al di fuori degli Stati Uniti”.

“Il risparmio dei costi poteva essere raggiunto solo attraverso il licenziamento degli esuberi, che ha toccato all’incirca 250 posizioni, anche se il numero esatto non potrà essere confermato fino alla fine dell’operazione”.

“Nonostante ciò, Pocket Kings crede fermamente di avere un futuro radioso legato a Full Tilt e alla sua presenza nei mercati al di fuori degli Stati Uniti, e per questo motivo è impegnata al massimo per assicurare il recupero di Full Tilt e per restituire ai giocatori tutti i loro soldi”.

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