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Archives for da Pokerlisting.it…

2011 lug 5

Sono già passati un paio d’anni da quel famigerato stop del poker live che colse migliaia di appassionati come un tradimento. Da allora, nonostante i fiumi di parole e i rumors annuncianti repentini cambiamenti, non è accaduto un bel niente. Tanto rumore per nulla. Ormai anche noi che lavoriamo nel mondo del poker tendiamo a non dare risalto alle voci che talvolta emergono dalle agenzie specializzate e che annunciano incombenti progressi legislativi in materia. Dopo il divieto assoluto nessuno nei circoli sapeva più come comportarsi; fu il caos. Alcuni circoli andarono avanti ad operare e nessuno disse nulla, altri andarono avanti ad operare fino quando videro arrivare le forze dell’ordine a distribuire denunce a giocatori e gestori, altri ancora si adeguarono e chiusero bottega. Sembra che questa politica, per ora, si sia dimostrata quella più seguita.

 

Dopo lo stop ci fu un boom del poker live nella vicina Svizzera. Come funghi dopo un temporale spuntarono circoli che vennero presi d’assalto da giocatori di tutta la Lombardia e non solo. Insomma, se qualche anno prima la Svizzera accoglieva giovani pellegrini in cerca di buste d’erba (naturalmente stiamo parlando di deodoranti per ambienti…), approfittando della libera vendita dei canapai, qualche anno dopo l’esodo avveniva per altre verdi ragioni: i tavoli da texas hold’em dei circoli che rispetto ai casinò permettevano di giocare a prezzi più popolari.

 

Ma il sogno elvetico durò poco e il motore si inceppò; come i canapai anche i circoli chiusero ed il gioco live si trasferì nei casinò, unico ricettacolo in grado di accogliere i pazzi amanti del poker dal vivo, che iniziarono ad organizzare tavoli cash e tornei a prezzi sempre più modici. Ma  anche i club abusivi cominciarono a proliferare. Le bische sono tornate ad essere presenti lungo tutto lo stivale, come accade nei momenti di proibizionismo. Capita sempre più spesso di sentire di tornei a soldi giocati illegalmente in qualche retrobottega. In alcuni casi, nello stile italiano, le forze dell’ordine sanno ma lasciano correre, fino quando la cosa diventa troppo grossa ed è impossibile chiudere gli occhi.

 

Questo dovrebbe spingere i legislatori a prendere delle decisioni in materia di controllo e tutela del poker live, direte voi. Invece non è così, la parola d’ordine è procrastinare. L’ultima beffa è arrivata dalla manovra fiscale di Tremonti che inizialmente prevedeva decisioni in materia di poker. In un capoverso si annunciava infatti l’indizione di un bando di gara entro il prossimo 31 ottobre per 1000 concessioni da nove anni con base d’asta da 100mila euro a chi è già operatore con autorizzazione dello Stato. D’altronde vengono utilizzati metodi creativi per rimpinguare le casse dell’erario e non sembra così strano che lo Stato si giochi la carta del poker.

 

Come al solito però si trattava di una variante della favola di Esopo con “Al poker, al poker!” gridato al posto di “Al lupo, al lupo!”. La notizia degli ultimi giorni è che la manovra economica, diventata disegno di legge, non riporta più alcun riferimento al poker live. Tutto come prima, tutto congelato. In attesa che qualcun altro gridi “Al poker, al poker!”.

 

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2011 lug 5

Evento #50: Triple Chance No-Limit Hold’em

Francia batte Stati Uniti, ovvero Antonin Teisseire batte Darryl Ronconi. Potremmo riassumere così l’esito dell’evento #50, che ha consegnato al transalpino il braccialetto d’oro e $825.000 sonanti e che ha relegato, per una volta, i padroni di casa sui gradini più bassi del podio. Oltre al secondo posto di Ronconi, per $510.000 di premio, abbiamo anche il terzo posto del connazionale Adam Geyer ($328.000).

 

Evento#51: Pot-Limit Omaha Hi-low Split-8 or Better

La favola di David Singontiko. Il 21enne studente americano si iscrive per la prima volta nella sua vita a un evento targato WSOP, grazie ai soldi del padre, e addirittura lo vince. Per lui, oltre naturalmente alla soddisfazione del braccialetto, un premio di $268.000 che andrà diviso con il genitore. Secondo posto per il canadese Michael Yee ($165.000), terzo l’americano Jeffrey Gibrlter ($107.000). Bene il nostro Dario Alioto, a premio per un profitto di circa $3.500, a cui vanno tolti i $1.500 del buy-in.

 

Evento#52: Mixed Hold’em (Limit/No-Limit)

Max Pescatori si issa fino al 12esimo posto ($18.000), ma non riesce ad arrivare al tavolo finale. Un tavolo finale dominato in lungo e in largo dagli americani, che piazzano sette giocatori nei primi nove posti. Vince Matt Matros ($303.000), seguito da Jonathan Lane ($187.000) e Matt Hawrilenko ($124.000). Sesto e settimo i due poker player europei Nikolay Losev e Noah Boeken, che vincono rispettivamente $52.000 e $40.000.

 

Evento#53: Ladies No-Limit Hold’em Championship

Marsha Wolak regola le altre 1.054 pretendenti e vince l’evento da $1.000 dedicato alle donne, incamerando $192.000. La Wolak ha battuto in heads-up la fortissima Karina Jett ($119.000 comunque per lei), che probabilmente in caso di vittoria avrebbe dedicato il braccialetto al figlioletto, prematuramente scomparso pochi mesi fa. Per le italiane da segnalare l’88esimo posto di Mara Arena, che le è valso circa $2.000.

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2011 lug 2

In un articolo pubblicato soltanto poche ore fa, il reporter Nathaniel Poper ha detto:  “I procuratori associati a Full Tilt hanno riferito che la compagnia ha firmato un accordo con un gruppo di investitori che garantiranno il rimborso dei giocatori acquisendo anche una parte della compagnia madre della poker room, la Pocket Kings.”

L’articolo prosegue sostenendo l’affare fa parte di negoziati volti a sistemare sia il processo civile della Full Tilt che  l’accusa di crimini rivolti ai vertici della società dal DoJ americano che dal 15 aprile ad oggi hanno causato la chiusura della sala.

Poper ha dichiarato inoltre che il giocatore Phil Ivey sembra avere intenzione di ritirare l’azione legale intrapresa  ai danni della Tiltware LLC alla corte di stato del Nevada citando come fonte il procuratore di Ivey, David Chesnoff, che ha dichiarato: “Mr.Ivey intende far cadere la causa così come crede che la Full TIlt stia prendendo le misure necessarie per assicurarsi che i giocatori siano pagati”.

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2011 giu 30

Pensavate che con il Black Friday il poker online avesse già conosciuto il suo momento peggiore? Beh, se credevate che il peggio fosse ormai passato, l’ultima di oggi vi costringerà a cambiare parere – visto che l’AGCC ha deciso di sospendere la licenza di gioco di Full Tilt Poker annunciando, di fatto, la morte della poker room.

Peggio della Pizza Connection: da Alderney a New York

Dal 15 aprile (giorno della chiusura negli USA di Full Tilt, Poker Stars ed Ultimate Bet) ad oggi, il nome del Dipartimento di Giustizia Americano è stato pronunciato dai giocatori di poker di tutto il mondo molto più spesso di quello delle World Series di Las Vegas.

Accusato di aver dato seguito ad una norma liberticida ed antieconomica, il DoJ ha infatti messo in atto una repressione mai vista sul comportamento delle sale da poker – solo delle tre principali, a dire la verità – arrivando a spiccare mandati d’arresto per i vertici delle room e di istituti bancari accusati di presunta collusione e truffa.

Quello che non era comparso fino ad oggi, però, era il nome dell’Alderney Gambling Control Commission e di Alderney, piccola isoletta britannica celebre per il suo non essere conosciuta quasi da nessuno e per il suo poter rilasciare licenze per il gioco d’azzardo alla stregua di illustri colleghe come Malta e l’isola di Man sede di PokerStars.

Le cose purtroppo sono destinate a cambiare e sembra che grazie all’ultima decisione-lampo presa nell’isola, la cara Alderney sia destinata a trovare una popolarità fino ad oggi mai conosciuta.

Full Tilt Poker è CHIUSA!

Con un comunicato di terrificante brevità, l’Alderney Gambling Control Commission ha infatti annunciato la sospensione della licenza AGCC in possesso della poker room di Full Tilt e la conseguente morte cerebrale di uno dei giganti che sono stati negli anni in grado di rendere il poker online un passatempo di livello tanto internazionale quanto intergenerazionale.

La conseguenza della decisione dell’organo è stata l’immediata chiusura di tutti i tavoli di FullTilt culminata con l’inaccessibilità totale della sala. In USA come in Giappone. In Russia come in Svezia. In Spagna come in Francia – dove pure Full Tilt operava fino a questa mattina con regolare licenza francese rilasciata da Arjel.

Impossibile Ritirare i Soldi dal Conto

Con il software reso inaccessibile, il silenzio più totale dei vertici di Full Tilt, l’indagine del Dipartimento di Giustizia ancora agli inizi – il panico tra i giocatori è totale.

In moltissimi hanno cercato di correre ai ripari provando a ritirare quanto depositato nei propri conti di gioco ma – ahimé, amara sorpresa, nessuno degli infiniti conti di gioco di Full Tilt Poker risulta ad oggi inaccessibile.

Ed il pensiero di aver appena perso una guerra, non una battaglia, si fa sempre più forte. Sempre più forte.

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2011 giu 29

Se Gary Kasparov avesse deciso di abbandonare gli scacchi per dedicarsi al poker avrebbe fatto un investimento sicuro o si sarebbe rilevato un flop senza precedenti?

 Secondo quanto mostrato  dall’incredibile numero di scacchisti che scelgono di abbandonare il famoso gioco importato dagli arabi ed allo stesso tempo scoprono il successo nel mondo del poker, possiamo affermare che probabilmente le carte lo avrebbero fatto diventare un uomo ricco. Molto ricco.

Un esempio? Pochi giorni fa l’ex scacchista Arkadiy Tsinis  ha vinto un nuovo braccialetto WSOP ribadendo quanto possa essere fruttuoso il passaggio dalle pedine alle carte e come gli scacchi possano preparare a diventare un bravo giocatore di poker.

Anche Ylon Schwartz è l’ennesima riprova di questo sistema: prima di cimentarsi seriamente nel poker, ha infatti passato un tempo interminabile davanti alla scacchiera. Investimento prezioso, a quanto pare, visto che è stato il poker a permettergli di guadagnare la bellezza di  quasi 4 milioni di dollari Main Event delle WSOP nel  2008.                             

Shwartz, migliore amico di Tsinis, ha dimostrato quanto sia vantaggioso questo “cambio di gioco”, e come le abilità di un abile scacchista possano rivelarsi la carta vincente di fronte ad un campionato di poker professionistico.

L’ex-scacchista  infatti afferma che ci sono moltissimi vantaggi nell’ abbandonare la scacchiera, in primis per i soldi che si riescono a guadagnare. 

“A meno che tu non sia tra i primi 20 al mondo non ti permette di guadagnare abbastanza per  vivere”, ha detto Shwartz nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata a PokerListings.  “Mentre se tu ad un torneo sei abbastanza fortunato, puoi diventare un milionario”.

Inoltre è molto più accessibile degli scacchi, data la vasta possibilità di ingresso online in tutto il mondo e tornei dal vivo che sono sempre più in aumento, garantendo  grosse occasioni di denaro.             

 “Il passaggio dagli scacchi al poker è davvero semplice dal momento che go scacchi sono molto più difficili”,  ha detto Schwartz, “dal momento che sei allenato a sederti, a studiare e a memorizzare tutti quei dettagli che possono essere facilmente applicati in una partita di poker”.

“Senza dubbio è bello trovarsi in top 20 quando sei uno scacchista ma”, conclude, “Quando scendi tra i primi 30, non ti resta altro che fare come me, cambiare gioco e sederti dietro ad un tavolo da poker.”

Provare per credere.

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2011 giu 29

È Dario Alioto l’ultimo degli alfieri azzurri ad aver accarezzato il sogno di vincere un braccialetto a queste World Series of Poker 2011.

Il palermitano, infatti, si è piazzato al quinto posto nell’evento #42, un torneo di Pot-Limit Omaha che, come tutti i Championship, prevedeva un buy-in di 10.000 dollari.

Dario, che è uno dei giocatori più forti nella specialità dell’Omaha, si è aggiudicato un premio di ben 204.000 dollari. A trionfare è stato l’americano Ben Lamb, che ha preceduto un altro mostro dell’Omaha, il finlandese Sami Kelopuro. Da segnalare anche il 27esimo posto di Max Pescatori, per un premio di 25.000 dollari.

‘Bandierina’, come si dice in gergo quando un giocatore va a premio in un evento, anche per Romeo Paludo, che nel torneo di Texas Hold’em No Limit (evento #43) si è classificato al 278esimo posto.

Un torneo, questo, che in virtù dell’alto numero di iscritti, ben 2857, dopo tre giorni di gioco non ha ancora trovato un vincitore, sebbene siano rimasti a lottare solo Nachman Berlin e Andre Akkari. Anche l’evento #44, dedicato al Seven Card Razz, deve ancora trovare il suo vincitore: l’heads-up finale vedrà opporsi Stephen Su e Rep Porter.

Degli altri tre tornei ancora attualmente in corso, il più vicino a trovare una sua conclusione è l’evento #45: dei 2890 partenti ne sono rimasti 21, tra i quali il nostro Niccolò Calia, che attualmente occupa la 18esima posizione nel chip count.

Calia è un po’ corto, ma con un paio di double-up potrebbe puntare al tavolo finale e, perché no, a un braccialetto che gli garantirebbe 455.000 dollari.

L’evento #46, il Championship del No Limit Hold’em Six Handed, vede coinvolti ancora 162 dei 474 partenti; anche in questo caso c’è un italiano un po’ boccheggiante, Gianluca Speranza, che con 27.800 chip occupa i bassifondi della classifica provvisoria.

L’evento #47, infine, ha superato da poco il giro di boa (è stata eliminata la metà circa dei giocatori) e ci vorranno come minimo un altro paio di giorni prima di trovare il campione di questo torneo di Omaha/Seven Card Stud Hi Lo 8 or Better.

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2011 giu 29

Rinunciare ad essere presenti in grandi tornei come quelli delle World Series Of Poker di Las Vegas  rappresenta  senza dubbio una grande perdita – anche se spesso ci sono delle questioni che vengono prima del gioco stesso.

Un’irruzione da parte di poliziotti armati nel bel mezzo del campionato non avrebbe certo giovato al prestigio di volti noti come quelli di Chris Ferguson,  Howard Lederer e Phil Ivey esattamente come una una permanenza in cella non avrebbe aiutato la loro reputazione: dunque, giocando d’anticipo, i posti di questi personaggi nel poker che conta resteranno vuoti  per l’edizione 2011 delle WSOP.

Notizie piuttosto giustificate per i campioni Lederer e Ferguson, consideratoil loro rilievo all’interno di Full Tilt, meno chiara invece la posizione di di Ivey che, a differenza dei due colleghi, non ha ancora firmato per certo  il rinnovo in Full Tilt.

Notizie di corridoio vogliono che Ivey sia apparso negli ultimi giorni all’interno della sede di Tiltware,( società a capo di Full Tilt), per discutere proprio del suo futuro con la sala, malgrado sia risaputo che la famosa room non stia certo attraversando un buon  periodo.

Se davvero Ivey decidesse di  confermarsi un cavallo vincente della Full Tilt, come bisognerebbe interpretare l’ultima scenata che lo ha visto protagonista proprio ai danni della società stessa?

Solo un modo per prendersi i suoi spazi e isolarsi da Full Tilt oppure una  scelta tattica volta ad aumentare  la fama di quel Phil  definito come un vero e proprio “Re” per la stima che tutti i giocatori nutrono per lui?                     

D’altro canto appare strano anche il comportamento della Tiltware che, stando a fonti sicure, non dovrebbe avere abbastanza zeri nel portafogli per potersi assicurare un rinnovo costoso come quello di  Phil Ivey.

 Che Full Tilt stia nascondendo qualche asso nella manica? Senza dubbio la questione economica è tutt’altro che trascurabile ma saprà risollevarsi poco alla volta secondo il parere di chi è legato alla società.

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2011 giu 28

Il testo, che presenta una certa somiglianza con quello presentato da Barney Frank nel 2009, mira alla creazione di un’autorità con il compito di far rispettare particolari requisiti quanto all’età dei giocatori, ai metodi di deposito ed alla sicurezza delle partite.

Il nuovo sistema lascerebbe ciascuno degli Stati Membri degli USA la possibilità di decidere quali possano essere i mezzi di deposito autorizzati per giocare a poker online, offrendo dunque la facoltà di decidere qualora le carte di credito possano o meno essere utilizzate in questo particolare settore.

Come in quasi tutti i paesi nei quali il settore è già controllato da una legislazione specifica,tutte le sale intenzionate ad offrire poker online a giocatori americani, vedrebbero poi la propria attività vincolata dall’ottenimento di una licenza rilasciata da almeno uno degli Stati e dal Dipartimento del Commercio americano.

“Il poker è un gioco tradizionalmente americano che richiede strategia ed abilità,” ha dichiarato  Barton in un comunicato stampa. “Milioni di cittadini americani giocano online. Nonostante sia legale giocare con denaro vero, non è legale compiere alcuna transazione che permetta ai gicoatori di entrare in possesso delle proprie vincite.”

La proposta à stata presentata al Parlamento americano lo scorso venerdì da 11 sponsors ed un sostegno bipartisan visto che è stata promossa da sei Democratici e cinque Repubblicani tra i quali Barney Frank, Ron Paul e Shelley Berkley.

“La nostra intenzione è quella di creare un sistema blindato che consenta a chi gioca con denaro vero di avere sempre l’assoluta certezza che si giochi con un sistema onesto che permette di trarre benefici reali dale proprie vincite.”

Il 15 aprile scorso il Dipartimento di Giustizia USA ha annunciato azioni contro 11 esponenti di Full Tilt Poker, PokerStars and UB Poker/Absolute Poker insieme ai fondatori delle sale accusandoli di avere violato la legge in vigore (UIGEA) e dando il via a quello che viene oggi chiamato “Black Friday”

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2011 giu 28

Evento 39: “Swissy” Rinaldi è Ventunesimo

Nonostante qualcuno ci avesse sperato molto seriamente il player “quasi” italiano arrivato al Day3 non è riuscito a guadagnarsi il tavolo finale dell’evento di 2.500$ Pot Limit Omaha vinto dal player di casa Mitch Schock.

Pur avendo dimostrato un buono stato di forma tra il day1 ed il day2, lo svizzero Claudio “Swissy” Rinaldi ha chiuso la sua serata al 21esimo posto mettendosi in tasca un premio di 9.223$.

Senza dubbio non tremendamente interessante per i pokeristi italiani (vuoi per l’uscita di Rinaldi, vuoi per la popolarità non ancora devastante raggiunta dal Pot Limit Omaha nel nostro Paese), il Final Table ha comunque fatto vedere dei colpi molto interessanti – soprattutto quando l’azione è cauta sul vincitore Schock, vero e proprio matador della serata che si è trovato un braccialetto al polso dopo essere partito con uno stack pari alla metà di quello del chipleader Tyler Patterson.

Queste le prime nove posizioni nella classifica finale dell’evento 39 con il rispettivo payout:

1. Mitch Schock – $310,225 2. Rodney Brown – $191,618 3. Jan Collado – $135,921 4. Carter Gill – $97,773 5. Tyler Patterson – $71,317 6. James Vanneman – $52,747 7. David Lestock – $39,539 8. Jonas Mackoff – $30,040 9 .Rami Boukai – $23,119

Eevnto 40: Doppietta Italiana!

In attesa di conoscere il nome del giocatore in grado di uscire vincitore dall’heads up finale che coinvolge Matt Jarvis (8.640.000 chips) e Justtin Filtz (2.345.000 chips), l’evento numero quaranta regala alle WSOP 2011 una cifra tonda chef a sorridere l’Italia che il poker lo considera come uno splendid gioco.

Se i nomi dei due superfinalisti del torneo 5.000$ No Limit Hold’Em Six Handed non hanno dei cognomi a noi molto familiari, la classifica dei posti già assegnati nel corso delle precedenti giornate regala qualche bella soddisfazione (giustificata) grazie all’ottavo posto di Mauro Stivoli ed al decimo di Massimiliano Martinez.

Aldilà dell’ottimo risultato e dei premi vinti ( rispettivamente 70.872$ per Stivoli e 52.431$ per Martinez), la soddisfazione per la grande prestazione dei due players la si comprende meglio se si prova a guardare per un secondo alcuni tra i nomi dei 732 player iscritti all’evento – visto che tra questi figurano campioni indiscussi come Jonathan Duhamel (già campione WSOP), Daniel Negreanu e Vanessa Rousso. Giusto per dirne tre.

Queste le prime nove posizioni nella classifica finale dell’evento 40 con il rispettivo payout:

1.   xxx – $808.5382.  xxx. – $499,855 3.  Wesley Pantling – $317,136 4.  Robert Merulla – $208,281 5.  Tore Lukashaugen – $141,125 6.  Matthew Vengrin – $98,567 7.  Dan O’Brien – $70,8728   Mauro Stivoli – $70,872 9.  Daniel Hirleman – $52,431

Evento 42: SuperAlioto!

Il climax italiano si conclude con un altro evento ancora senza vincitore, il numero 42 dell’edizione 2011 delle World Series of Poker.

Se infatti anche questo torneo non ci fornisce alcuna ragione per stappare lo champagne che teniamo in fresco per i braccialetti, il numero compiuto da Dario Alioto vale sicuramente la pena di essere scritto (da me), letto (da voi) e ricordato (sia da voi che da me).

Dopo aver lottato duramente per potersi mettere al braccio il braccialetto del torneo (10.000$ Pot Limit Omaha Championship, la sua specialità) e, perchè no, anche nascondere in tasca il prezioso assegno da 814.000$ riservato al quarantaduesimo campione di queste WSOP, il Capitanissimo del Team Pro di Sisal Poker ha infatti chiuso la sua avventura con un comunque ottimo quinto posto.

Queste le prime nove posizioni nella classifica finale dell’evento 42 con il rispettivo payout:

1………………$814,436 2………………$503,173 3………………$369,575 4………………$273,5755.  Dario Alioto – $204,113 6.  John Kabbaj – $153,517 7.  Cory Wood – $116,359 8.  Josh Tieman – $88,873 9.  Hans Winzeler – $68,410

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2011 giu 22

Nemmeno il tempo di provare ad immaginare cosa possa significare l’ingresso delle Poste Italiane nel poker che le agenzie di stampa accostano il nome di un altro gigante italiano al mondo dell’intrattenimento online.

Confermando una voce che da tempo circola nell’ambiente del poker italiano, il quotidiano online Lettera43 ha pubbliacto oggi un interesante pezzo interamente dedicato a quello che accadrà al gioco online italiano dopo il 18 di luglio accostando alle Poste Italiane il suggestivo nome della Mondadori.

Un mercato (in calo) che fa gola a molti

Nonostante l’incerto futuro dell’azienda che, tra i pericoli della crisi economica e la possibilità di essere trafitta mortalmente dal processo in corso che vede imputato il Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano, l’Onorevole Silvio Berlusconi, Mondadori prova a rispondere al calo che le sue azioni soffrono in borsa con una mossa ad effetto che potrebbe rivoluzionare il futuro della compagnia.

L’articolo a firma di Marco Valle va ben oltre la semplice “ipotesi” di un ingresso di Mondadori nel poker online – arrivando a sostenere che il bando pubblicato da AAMS per la concessione di nuove licenze per il gioco online legale in Italia sia stato costruito su misura per giganti come Mondadori e Poste Mobile dati i precisi requisiti tecnici ed amministrativi della legge.

A quanto pare, dunque, anche Mondadori avrebbe deciso di buttarsi a capofitto sul mercato del gioco non facendosi impressionare dagli ingenti investimenti necessari per lo sviluppo di software in regola con la normativa prodotta dai Monopoli e dai 350mila Euro necessari per entrare in possesso di una delle nuove 200 licenze (199 se si considera che una è già andata alle Poste Italiane) messe in vendita da AAMS per la cosiddetta “fase due” del poker italiano.

L’ingresso di Mondadori, però, rischia di arrivare proprio all’inizio di quella che potrebbe configurarsi come la prima vera “crisi” del poker online italiano dal momento della sua apertura – visto che il mese di maggio ha confermato il trend negativo di un mercato che stime attendibili attestano valere circa 80 miliardi di euro.

Dopo aver incontrato qualche ostacolo durante i primi mesi del 2011, il settore del poker online legale ha fatto registrare a maggio una perdita netta del 12.7% rispetto allo stesso mese del 2010 – cifra che molti ritengono essere la ragione dietro alla decisione di AAMS di far partire proprio a giugno 2011 la “fase due” del poker italiano che prevede un aumento dei buy-in ammessi, l’introduzione dei cash games e l’avvio dei primi casino online legali del Paese.

Prima ci sono solo Eni e Fiat

Nonostante stia soffrendo per una flessione (fisiologica?) rispetto ai numeri del 2010, l’industria del gioco italiano rappresenta una realtà più che interessante per i gruppi industriali più importanti del Paese.

Chi dovesse sorprendersi per l’attenzione che le Poste e la Mondadori stanno riponendo sui giochi di poker e di casinò dovrebbe infatti provare a fermarsi un momento a scoprire i numeri che rendono quella del gioco la terza industria italiana con i suoi oltre 100.000 addetti.

Numeri che, siamo sicuri, ci regaleranno nuove e succose soprese prima del 18 luglio prossimo.

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