La geografia del mercato dei giochi è decisamente frastagliata e la natura libera di internet aggiunta al problema del gambling online, tocca indistintamente tutti i paesi del pianeta. Se l’Europa sta prendendo una direzione unica, tanto che si parla di regolamentazione un po’ dappertutto, nel resto del mondo si assiste a colpi di scena continui con aperture alla regolamentazione e successive chiusure. L’Olanda sta pensando di riaprire al mercato del poker online.
A convincere molti paesi è proprio questo gioco al quale, comunque, tutti partecipano nei siti transfrontalieri, ‘punto com’. Allora perchè non legiferare in materia e poi guadagnare cifre sostanziose grazie ai prelievi sui volumi di raccolta che di solito raggiungono cifre nell’ordine di miliardi di euro? Se anche l’America sta tornando sui suoi passi dopo quasi 4 anni di proibizionismo con la famigerata legge Uigea varata dall’ex presidente George W. Bush, un motivo ci sarà. A spingere è anche la crisi e i soldi ‘facili’ che arrivano dai giochi.
Curiosa la geografia del gaming. Si salta dall’Estonia, dove Pokerstars ( recensione dettagliata e bonus vantaggiosi qui) ha recentemente ottenuto una licenza per il gioco online, fino ad una provincia autonoma del Canada che ha deciso di distaccarsi dalla lotteria nazionale per aprire le porte al gioco online. Poi arrivano notizie dal sud del mondo dove, in Sudafrica, appunto, si vieta addirittura il poker con metodi restrittivi degni di un regime totalitario. Multe salatissime, prigione e ragionamenti che, rispetto a tanti altri stati, sembrano non stare né in cielo né in terra. La tendenza è comunque quella di regolamentare. E il sogno, un giorno, è di poter giocare su network enormi che coinvolgono tutti i paesi d’Europa o del mondo.
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