Il poker torna in libreria e lo fa in grande stile: come già accaduto un anno fa al tempo dell’uscita di “Giocare e vincere a poker online”, la coppia Max Pescatori e Dario de Toffoli si riunisce per spiegare il poker moderno agli appassionati italiani.
Preparato con la collaborazione di Giorgio Sigon, il nuovo volume del duo che punta alla leadership nella letteratura pokeristica italiana arriva sugli scaffali con il titolo – non originalissimo magari, ma sicuramente abbastanza chiaro – “A scuola di poker” e con il chiaro proposito di fornire un’interpretazione didascalica dell’evoluzione che il poker ha vissuto nelgli ultimi tempi.
Pubblicato da Sperling & Kupfer, “A scuola di poker” è un libro di poker sponsorizzato da GD Poker, la sala che vanta il nome di uno dei due autori – il Pirata Pescatori – come capitano del suo team pro e che si dimostra sempre più attenta a trovare canali pubblicitari alternativi per riuscire allo stesso tempo a regalare una maggiore dignità al gioco del poker e catturare nuovi giocatori intorno ai suoi tavoli.
Le 144 pagine del volume contengono un vero e proprio corso di poker perfetto sia per i principianti assoluti che per quei giocatori già familiari con le meccaniche del poker ma comunque alla ricerca di qualche suggerimento per migliorare la propria tecnica e portare le proprie partite ad un livello superiore.
Subito dopo una prima sezione dedicata alle regole ed i principi base del poker, infatti, “A scuola di poker” propone una vera e propria avventura nel mondo della strategia del poker arricchito dal prezioso DVD con la scuola di poker video che permette di analizzare diversi tipi di gioco con i consigli di Pescatori e Sigon.
Facendo – per ammissione dello stesso Pescatori – un po’il verso al manuale di poker di Sklansky ed alle sue teorie sull’importanza della matematica nel poker, il volume “A scuola di poker” si muove su un piano diverso e cerca di dare un senso a quel poker moderno fatto di giocatori molto più aggressivi che in passato.
Certo, non si rischiasse di finire in Questura solamente prendendo le carte in mano, vi diremmo che potremmo aver ancge trovato un’ottima idea per un regalo di Natale. Peccato.
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